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Il fumo degli incendi boschivi causa 12.000 morti all’anno

Un recente studio rivela che l’aumento delle temperature globali sta portando a più incendi boschivi, causando oltre 12.000 morti ogni anno a causa dell’inalazione di fumi tossici.

Il fumo degli incendi boschivi causa 12.000 morti all’anno
Un incendio fuori controllo nella provincia canadese della Columbia Britannica, il 12 luglio 2023.

Questo studio, pubblicato nella rivista Nature Climate Change, indica che la recente tendenza al riscaldamento globale sta causando l’insorgenza di incendi boschivi in un numero sempre maggiore di aree nel mondo, con oltre 12.000 persone che muoiono ogni anno a causa dell’inalazione di fumi provenienti da questi incendi.

In precedenza, un altro studio condotto dal Dr. Park Chae Yeon dell’Istituto nazionale per gli studi ambientali del Giappone aveva stimato che negli anni 2010, quasi 100.000 persone morivano annualmente per l’inalazione di fumi contenenti particolato fine (PM2.5). Questo tipo di polvere può penetrare nei polmoni e entrare nel sistema circolatorio del corpo.

I ricercatori hanno esaminato tre modelli di vegetazione e incendi boschivi in condizioni climatiche attuali e li hanno confrontati con un quarto modello, che ha escluso tutti gli effetti del cambiamento climatico. Nonostante le variazioni nei risultati dello studio, gli autori, che rappresentano otto paesi tra cui Regno Unito, Stati Uniti, Germania e Cina, hanno concordato sul fatto che il riscaldamento globale sta aumentando le morti collegate all’inalazione di PM2.5 derivanti da incendi boschivi.

I ricercatori credono anche che gli impatti sulla salute del fumo degli incendi boschivi possano essere sottovalutati. Questo è particolarmente preoccupante poiché le particelle tossiche prodotte dagli incendi sono più pericolose rispetto a quelle provenienti da altre fonti di inquinamento.

La professoressa Hilary Bambrick, direttrice del Centro per l’epidemiologia e la salute della popolazione dell’Università nazionale australiana, ha osservato che milioni di australiani sono stati esposti per lungo tempo a fumi tossici durante gli incendi boschivi dell’estate 2019-2020.

“Questo ha portato a centinaia di morti in quel periodo e probabilmente ha causato problemi di salute a lungo termine per molte persone,” ha dichiarato.

Un altro studio condotto da scienziati del Regno Unito e del Belgio ha trovato che il cambiamento climatico sta aumentando il rischio di incendi boschivi, in particolare in paesi come l’Australia, la Siberia e le praterie savaniche dell’Africa.

In alcune aree, l’aumento delle temperature è il principale fattore dietro l’aumento del rischio di incendi boschivi, mentre in altre aree, i livelli più bassi di umidità sono il fattore principale che contribuisce.

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